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Stephen King al Salone

Il Salone del libro 2017 quest’anno ha reso un doveroso tributo a Stephen King, forse l’autore che ha saputo raccontare meglio gli Stati Uniti degli ultimi quarant’anni usando lo specchio implacabile della narrativa di genere fantastico.
Come ho detto durante un’intervista al volo fuori dalla Sala Rossa venerdì 19 mentre aspettato di entrare per il bellissimo incontro in tema, come ha parlato lui di problemi come la violenza sulle donne (Dolores Claiborne e Rose Madder), la pena di morte (Il miglio verde) e il bullismo (Carrie) sono stati in pochi, e mi fa piacere che ci siano insegnanti che lo scelgano per parlare con i ragazzi di queste tematiche.
Senza dimenticare i ragazzi che tutti abbiamo sentito nostri amici protagonisti di It e di Stand by me, tutti siamo stati nel nostro cuore un po’ membri del club dei perdenti e un po’ desiderosi di una grande avventura da ricordare per tutta la vita.
Si potrebbe dire ancora molto su Stephen King, a cui abbiamo rivolto i nostri auguri di cuore per il suo settantesimo compleanno, peccato che non ci fosse, non si muove più da Bangor da una vita. Ma grazie in ogni caso di aver costruito un mondo fantastico e spietato, sognante e terribile in cui vedere la nostra realtà e i suoi problemi.
E in attesa dei film tolti da La torre nera e da It vorrei sottolineare gli omaggi a King fatti anche da Antonio Lanzetta e da Nero Press in fiera….

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