Cultura otaku,  Geek e nerd

Sull’essere nerd e dintorni

Qualche giorno fa sui social è girata l’immagine di cui sopra, potrei anche essere in parte d’accordo con quello che c’è scritto, ma penso anche che ognuno sia libero di spendere i suoi soldi come vuole, senza fare moralismi e senza rompere le scatole al proprio prossimo.
E lo dico come ex outsider circondata da discotecari di cui non condividevo niente, pensando che oggi le cose sono molto cambiate, visto che la cultura geek, nerd e otaku è diventata cool e di moda, e che comunque sono cambiata anch’io, scoprendo grazie a questo mondo un nuovo modo di vivere, non esclusa dal mondo ma parte di un mondo appassionante che mi ha dato e mi sta dando molto.
Piuttosto, noto con dispiacere che ci sono ancora persone che devono combattere con i pregiudizi di chi appartiene ad una generazione diversa dalla loro e non capisce che in un periodo di crisi come quello attuale, che dura ormai da una ventina d’anni buoni, una delle possibili strade può essere mettere a frutto le proprie passioni.
Sentirsi dire i fumetti sono un hobby, trovati un lavoro serio è veramente brutto.
Anche sentir definire cosette da poco fumetti e simili, come se essere appassionati di fumetti vuol dire essere dei cerebrolesi è una cosa antipatica, per non parlare di quando ti senti dire che amare fumetti e fantastico ti rende una persona arida, che non sa apprezzare cose più elevate come una gita in mezzo alla natura o una mostra d’arte. Per la cronaca, io leggo fumetti, sono appassionata di cose fantastiche, adoro le gite in montagna e i musei, oltre a mille altre cose e detesto le ristrettezze mentali.
Per cui, cari amici e amiche nerd, otaku e geek, forza e coraggio, non rinunciamo mai a rendere reali i nostri sogni.

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