Cultura otaku,  Eroine protagoniste

Il doppiaggio è arte

Oggi noi fan degli anime e dei manga (e non solo) festeggiamo i compleanni di due grandissime artiste che hanno accompagnato le nostre vite.
Una è Liliana Sorrentino, voce italiana di Maria di Goldrake, di Pollon e di attrici del calibro di Isabelle Huppert e Mia Farrow, una donna di una simpatia travolgente, ed ho avuto l’onore di conoscerla alcuni anni fa all’evento dei Japan Days.

Oggi è anche il compleanno di Cinzia de Carolis, bambina prodigio diventata una delle più apprezzate doppiatrici italiane: per la mia generazione è la voce di Lady Oscar, la mia eroina iconica per antonomasia, ma è impossibile elencare i suoi tantissimi ruoli. Donna carismatica e deliziosa, incontrarla l’anno scorso in due occasioni è stato veramente realizzare un sogno che avevo da una vita.

KODAK Digital Still Camera
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Periodicamente, i doppiatori, artisti d’eccezione presenti ed amati sono nel nostro Paese, sono oggetto di critiche assurde e gratuite: c’è chi ha esultato perché è uscito nelle sale un film di uno dei due fratelli Coen con i sottotitoli, dicendo che è finalmente ora che anche noi vediamo i film così (ma anche no, grazie, io al cinema vado per divertirmi, non per rovinarmi la vista). C’è chi sostiene che i problemi di lavoro che abbiamo noi italiani sono dovuti al fatto che conosciamo poco l’inglese perché vediamo i film doppiati e che tutto si risolverebbe con i film sottotitolati. Cavolo, come persona che ha studiato l’inglese dalle elementari credevo che i problemi fossero legati alla deindustrializzazione del nostro Paese, alle leggi inique che hanno dato ampio potere a agenzie per il lavoro e cooperative che propongono da anni lavori al ribasso, all’ufficio di collocamento che ha qualifiche ferme a sessant’anni fa e non riconosce lavori al di fuori dei loro schemi obsoleti, al classismo di cui è intrisa la nostra società che impedisce a chi è nato in una famiglia non abbiente di poter fare corsi di lingue, viaggi all’estero, Erasmus e cose simili… Eh sì, altro che il doppiaggio.
Altra ciliegina sulla torta, c’è chi pensa che l’intelligenza artificiale renderà superfluo il doppiaggio: onestamente, guardare un film con i sottotitoli è un massacro per gli occhi e guardare un video doppiato con l’intelligenza artificiale è una tortura per le orecchie.
Voler che delle persone di talento rimangano senza lavoro è una cosa davvero iniqua e sbagliata: nessuno vieta di guardare i film con i sottotitoli o con la voce meccanica, ma non si tocchino professionalità indiscutibili e voci che ci fanno sognare. Ed auguri a Cinzia e Liliana.

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