Gusti non convenzionali

Ho trovato questo articolo sul bel blog The Queen Puppet di Angelica Moranelli che mi ha fatto riflettere, anche perché mi sono rispecchiata abbastanza in quello che dice lei, sia pure con gusti un po’ diversi.
Per molto tempo mi sono sentita dire che ero stramba, ma alla fine ho scoperto che ognuno di noi è quello che è, certo che solo da grandi si riesce a fare pace con quello che si è stati, e nemmeno sempre.

Ancora oggi sono vista come stravagante e eccentrica, ma il mondo nerd e otaku è la mia casa e strada ed è comunque un microcosmo dove vivo bene e non sono sola, sperando che tornino presto gli eventi ad esso legato, anche perché vorrei operarci dentro attivamente.
A questo proposito vorrei citare le parole di Alessia Mainardi: Ho passato l’intera adolescenza con gusti differenti dagli altri: io amavo l’archeologia, in particolare l’egittologia e guardavo film avendo un debole per attori tipo Jeff Goldblum. Ho subito prese in giro, scherzi crudeli, sono stata emarginata per tutto il periodo di medie e superiori. Mi sono fatta violenza documentadomi su ciò che piaceva loro, nascondendo ogni mio gusto personale e non parlandone mai, vestendo con le loro ‘griffes’ eppure mi hanno continuano a bollare chiamandomi ‘La Strana’.
Quando strana lo sono diventata davvero per colpa della mia malattia, ho cominciato a sbattermene altamente, ho cambiato scuola andando al liceo d’arte e d’improvviso i miei interessi, archeologia, fumetti, giapponesi, libri, il mio personale modo di vestire sempre senza mai seguire la moda, perfino il mio assurdo modo di camminare andavano benissimo!
H imparato che quando ti senti fuori posto è perché quello non è il tuo posto! Ognuno ha gusti diversi dagli altri, ma per quanto ‘strani’ o estremi possano sembrare, se li accetti e li vivi senza vergogna prima o poi troverai qualcuno che li condivide con te!
Non devi essere tu ha cambiare per il mondo, ma devi cambiare il mondo per te!
Concordo con lei e in fondo diventando nerd ed otaku non ho fatto altro che recuperare la parte fantasiosa che era in me fin da bambina, con l’amore per fiabe, cartoni animati giapponesi, telefilm di genere fantastico, facendola crescere con me.