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Crescere con le proprie passioni

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Nella quarta stagione di Sailor Moon, uno degli anime che è stato fondamentale per il mio essere otaku in età adulta, ad un certo punto il Quartetto delle Amazzoni stanno per avere la meglio sulle eroine protagoniste, ma di colpo vacillano, e la perfida Zirconia dice loro, per convincerle ad andare avanti, Non si hanno più sogni quando si è delle vecchie come me! Le ragazze dicono invece Noi vogliamo crescere e i nostri sogni cresceranno con noi!
Ed è proprio così, alla fine sono arrivata alla conclusione che nella vita non ci sono cesure, che alla fine si è sempre gli stessi ad ogni età, che ci sono scelte giuste e sbagliate, cose che capitano in un modo o in un altro, e che certe passioni, libri, fumetti, personaggi, storie, ci accompagnano e crescono con noi. Rileggere o rivedere le storie che ci hanno fatto sognare è sempre bello, e ad ogni età troveremo qualcosa di nuovo.
Mi riconosco nelle parole della scrittrice Liliana Marchesi: Mi guardo allo specchio e… MI RICONOSCO! Sì, perché in me rivedo la bambina che amava vestirsi da principessa Disney, la ragazzina che nutriva interesse per il teatro, per le sceneggiature di spettacoli, e persino la pazza che si divertiva a provare musical fino alle 4 del mattino in posti di villeggiatura, in qualche angolo sperduto del mondo. Non sono cambiata per nulla. Sono solo cresciuta. Fortunatamente, però, la scintilla di follia che mi ha sempre contraddistinta ancora non ne vuole sapere di spegnersi. E la cosa meravigliosa sapete qual è? Che tutte queste cose alla fine, hanno trovato la propria perfetta collocazione nel mio lavoro.
Con i dovuti cambiamenti sulle mie passioni, ci sono anch’io, continuo a leggere e guardare le storie che amo da anni, a tornarci, e a cercare sempre qualcosa che mi faccia emozionare uguale, non sempre trovandola.
E credo che siano sensate anche le parole di George R. R. Martin a questo proposito: Noi leggiamo le opera di fantasia per ritrovare i colori, credo. Per assaggiare forti spezie e sentire le canzoni cantate dalle sirene. C’è qualcosa di antico e vero nel fantastico che parla direttamente a qualcosa insito in noi, al bambino che sognava che un giorno avrebbe cacciato di notte nelle foreste, avrebbe festeggiato sotto di cave colline e trovato un amore che sarebbe durato per sempre, in qualche lugo tra il sud di Oz e il nord di Shangri-La.
Nel fantastico e in tutto quello che ci rende fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni.

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