In preda allo tsudoku

E niente: dopo aver cercato di sfoltire la mia biblioteca, mi ritrovo ad accumulare libri e fumetti, riscoprendo vecchie passioni e approfondendone di nuove.
Mi sono resa conto che per ogni libro che do via ne riprendo minimo altri due, senza contare poi quelli che mi pento di aver donato dopo qualche tempo e che vado a ricercare. Fermo restando che poi c’è lo zoccolo duro di libri e fumetti da cui non separarsi mai, i libri sui gatti, i miei romanzi preferiti da ragazzina, i fantasy, tutto il materiale sui miei anime del cuore, i libri illustrati, i ricordi dei viaggi che ho fatto.
E niente, non riesco a liberarmi dei libri, e alla fine ho capito che è il mio destino e che mi va bene così. Avere la casa piena di libri tra l’altro è un conforto nei mesi invernali, ma anche in periodi come quello attuale, dove fuori le distopie governative cominciano a diventare francamente ingestibili e insopportabili. E ai libri aggiungo i fumetti, l’home video, la musica e gli oggetti. Oltre, ovviamente al mio famiglio, il gatto Felix.

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