Luoghi di libri

Cari librai, ecco perché sbagliate

Dal 1 febbraio, chi non ha il cosiddetto green pass, altrimenti detto lasciapassare, non potrà più entrare in libreria e in fumetteria, del resto c’è chi è convinto che chi non ha accetta tutta questa follia ignobile messa su da due anni a questa parte tra processioni farlocche di camion vuoti e altre amenità del genere sia un ignorante mezzo analfabeta.
Ho sempre difeso i negozianti, anche quando c’era gente che li chiamavano bottegai di merda, perché su tante cose hanno avuto indubbiamente ragione, dal caro affitti al lamentarsi della microcriminalità spesso endemica, librai compresi, ovviamente. Ma da due anni a questa parte, da quando hanno calato le brache senza lamentarsi accettando di chiudere e poi subordinando l’ingresso nei loro locali solo a chi girava conciato come in Afghanistan le donne, hanno iniziato davvero a starmi antipatici. E questa è la goccia che fa traboccare il vaso.

Purtroppo, il mondo della cultura in Italia ha dimostrato negli ultimi due anni tutta la sua grettezza e la sua faziosità, essendo per lo più schierato con le follie di PD, LeU e altri simpaticoni di genere, reazionari e fascisti della peggiore specie, nascosti sotto una facciata di progressisti con cui hanno fregato anche la sottoscritta ma l’ho capito e, grazie, me ne tengo alla larga. Librerie e fumetterie si sono sottomesse quindi a tutti i diktat di questa dittatura sanitaria di stampo maoista, continuando a piagnucolare poi perché la gente preferisce comprare on line e dando prova di un’ipocrisia senza fine.
Io non amavo comprare on line, ma onestamente on line non devo soffocare nella mia anidride carbonica (fa malissimo), non devo farmi stuprare il naso per scoprire poi se ho un raffreddore curabilissimo (siete patetici) magari senza sintoni e non devo farmi iniettare una schifezza sperimentale con dentro le cellule di bambini all’ottavo mese di gravidanza che mi distrugge la salute.
Per cui, cari librai e titolari di fumetterie, o disobbedite e continuate a servirci tutti come avete sempre fatto o meritate di chiudere, e per sempre. Ah, ho la casa piena di libri e fumetti, per cui anche se per un po’ non vengo da voi va giusto bene. Per me è lo stesso, risparmio pure, ma per voi… a buon intenditore, poche parole.
Per quanto mi piaccia andare in libreria e fumetteria, posti che frequento da una vita, sono loro ad avere bisogno di me, di noi clienti, non viceversa, e se non ci si ribella adesso non ne usciamo più.

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