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L’importanza di essere britannici

Nelle mie passioni e nei miei voli dell’immaginario c’è un Paese che ha un ruolo fondamentale, e questo Paese non può che essere la Gran Bretagna, con l’Irlanda accanto, perché la maggior parte delle storie che amo sono nate proprio oltre Manica e continuano a vivere ancora oggi.
I romanzi di Jane Austen, deliziosi ritratti di costume, le storie delle sorelle Bronte, la meravigliosa produzione di Charles Dickens, tra denuncia sociale, giallo e ghost stories, la scoperta di Elizabeth Gaskell, gli animaletti meravigliosi di Beatrix Potter, la nascita dei generi letterari, i vampiri irlandesi e inglesi, le avventure di Robert Louis Stevenson, le poesie di Byron, le storie di Sherlock Holmes e la poetica di Oscar Wilde sono caposaldi di tutta la letteratura, e per quanto si cerchi non c’è niente di paragonabile in altre letterature.
Come dimenticare poi Alice e Peter Pan, il mondo di Narnia e soprattutto l’universo creato da Tolkien, ancora un modello oggi? Senza contare poi tutto quello che c’è stato nei decenni successivi, da Harry Potter a Doctor Who, da Sherlock ai period movie britannici, da Black Sails a Penny Dreadful. E potrei andare avanti ancora per molto tempo, citando attori, attrici, fumettisti, registi, romanzieri!
Sarà per questo che io nelle Isole britanniche mi sento sempre a casa, e continuo a sognare un giorno o l’altro di trasferirmi là. Nell’attesa, continuo ad appassionarmi a serie, film, romanzi, fumetti e a volermi immergere nelle strade di Londra, Edimburgo, Cardiff e tanti altri posti.

by Cassandra Austen, pencil and watercolour, circa 1810

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