Donne e femminismo,  Eroine protagoniste,  Letteratura per ragazzi

Auguri Piccole donne!

Centocinquant’anni fa usciva per la prima volta Little women di Louisa May Alcott, tradotto poi in italiano come Piccole donne verso la fine degli anni Venti, un classico ancora oggi amatissimo, anche se c’è chi lo considera, a torto, un romanzetto melenso ottocentesco.
E’ stato il primo romanzo che ho letto, dopo i libri di fiabe, e resta uno dei miei preferiti, perché a dispetto di quello che si può pensare è un inno alla creatività femminile, all’autodeterminazione delle donne, alla realizzazione personale, al voler essere qualcosa di più che non fidanzate, mogli e madri.
Un discorso rivoluzionario ancora oggi, figuriamoci allora, del resto Louisa May Alcott era una donna in anticipo sui suoi tempi, femminista, gay, intellettuale, lavoratrice, suffragetta, autrice di romanzi dark: dovette per forza dare un marito a Jo, e si sente che l’ha fatto controvoglia, ed inventò poi il personaggio di Nan, suo vero alter ego, che resta single e si dedica al lavoro e all’impegno sociale.
Ho ancora il libro di Piccole donne nell’edizione Fabbri illustrata che mi fu regalata nel 1976. Riguardo agli adattamenti multimediali, ho adorato sia l’anime Una per tutte tutte per una che il film del 1994 con Winona Ryder e Susan Sarandon. Non vedo l’ora di vedere la nuova edizione per la tv, perché me ne hanno parlato molto bene.
Comunque, io consiglio di leggere o rileggere Piccole donne, perché ne vale sempre la pena, a qualsiasi età.

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