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Bambole e astronavi

Uno dei campi dove sono più forti gli stereotipi di genere fin da piccoli è quello dei giocattoli, dove le bambine vengono indirizzate verso bambole e bambolotti e i maschietti verso giochi di guerra e d’azione.
Ovviamente come a quasi tutti anch’io ho dovuto fare i conti con questo, sviluppando un interesse verso i giocattoli che è durato fino al giorno d’oggi, visto che sono una collezionista, e che spazia su vari generi e filoni. Ci pensavo questo sabato e domenica, durante la visita a Turin Toys.
Le bambole mi piacciono molto, tra Barbie, di pezza, su modello antico, ispirate ai manga e agli anime, con in più anche quelle che sono a metà strada tra le bambole e le action figures. Non mi piacciono invece i bambolotti, tranne qualcuno d’epoca.
Adoro i peluche, sia di animali reali che immaginari, anche qui con un occhio di riguardo al mondo legato a fumetti e cartoni animati, e con una passione particolare per i felini e i procioni.
Non mi piacciono i modellini di treni, navi e auto, mentre adoro quelli di astronavi e di robottoni giganti giapponesi, mentre non ho mai amato e trovo molto discutibile tutto il materiale sulle guerre, sia come riproduzioni che come memorabilia, amo altri aspetti della Storia ma non questo culto per il combattimento e le cose belliche.
Vorrei trovare tempo da giocare ai videogiochi, soprattutto quelli di ambientazione fantasy, e mi piacerebbe tornare a giocare ai giochi di ruolo e ai giochi di carte tipo Magic. Ho amato molto anche i giochi educativi e a tematica naturalistica e rimpiango che non esistano più i negozi della catena Natura & Co.
Comunque è assurdo pensare che esistano giochi da bambini e giochi da bambine.

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