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Cosa ci deve essere ad un Comics…

Dal 13 al 15 aprile c’è stata l’edizione 2018 di Torino Comics, con conferme di cose che mi piacciono sempre, begli incontri, belle iniziative, ma anche tanti problemini che evidenziano come questa manifestazione avrebbe bisogno anche lei di un Nicola Lagioia che cambi e migliori l’andazzo.
Allora: io ho l’accredito e potrei fregarmene, ma tredici euro per due padiglioni con un mucchio di spazi vuoti sono troppi, se si paragona la spesa ai dieci euro del Salone del libro e ai dodici per visitare Festival dell’Oriente, Festa irlandese, That’s America e Country.
Il cibo: vergognosa l’esclusiva data a Autogrill, che ha proposto pochi posti ristoro, dove si mangiava male e senza rispetto per chi ha intolleranze alimentari. Ho sentito la mancanza del cuneese degli anni scorsi con il suo banco con birre e piatti con formaggi e bruschette, e anche della possibilità di poter uscire e rientrare in giornata, con il break che per anni ha funzionato da Toriyaki all’8 Gallery.
Gli spazi: che senso ha usare due padiglioni se poi il 2 è mezzo vuoto e pare in disarmo? E non sarebbe meglio fare come hanno fatto al Salone e cioè abbassare i costi degli stand in modo da ampliare il numero dei partecipanti, con prezzi calmierati per associazioni e artigiani? Invece i costi sono sempre più alti e molti commercianti e creativi hanno rinunciato a partecipare, con il risultato di spazi vuoti non riempiti.
Per fortuna sono tornati i doppiatori, speriamo che restino e continuino a venire, visto che sono amati ed apprezzati. Sarebbe bello rivedere anche case editrici, negozi storici e non di fumetti, autori, scrittori, librerie, anche perché dovrebbero essere pacifico che ad una fiera di fumetti si parli di fumetti…
Belli gli eventi cosplay, le gare karaoke, i vari stand di fumetti e gadget, le escape room come quella di It che ho provato e ho trovato bellissima, i workshop della Scuola dei Comics, gli incontri: ma è su questo che bisogna lavorare e allargare, e forse non è sbagliata l’idea di pensare di fare Torino Comics tra novembre e dicembre, in modo che non sia vicino al Salone e possa vivere di vita propria. E che vergogna che siano spariti il Quartiere giapponese e l’area fantasy della Fortezza.

Torino non può fare a meno di un evento suo su fumetti e cultura nerd ma Torino Comics va reinventato. Staremo a vedere cosa succederà.

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