Cultura otaku,  Eroine protagoniste,  Letteratura per ragazzi

La saga di Anna dai capelli rossi

Tra le non molte cose positive di questo periodo è che ho riscoperto il piacere di guardare gli anime direttamente in televisione, e ho seguito al mattino su Italia 1 Anna dai capelli rossi, vedendo finalmente la fine, tratto dal primo romanzo della serie Anna dai tetti verdi di Lucy Maud Montgomery.
All’epoca, 1980, l’avevo seguito poco, preferivo Candy Candy, che era in onda alla stessa ora sulle reti private, ma negli anni l’ho recuperato, scoprendo comunque la fantastica autrice che sta dietro a tutto, che ha scritto anche altri bei libri per ragazzi, Marigold Emily della luna nuova.

Dietro ad Anna dai capelli rossi anime ci sono le mani felici di due maestri come Isao Takahata e Hayao Miyazaki, e quello che incanta, oltre che la storia di crescita di una protagonista che resta nel cuore, è l’atmosfera in cui si viene immersi, con una campagna da sogno con protagonisti i meravigliosi alberi di ciliegio.
Mi spiace solo che non siano stati fatti gli anime dei libri successivi di Anna: intendo recuperare quanto prima la miniserie anni Novanta e quella Netflix Anne con la e  e ricordo con piacere il manga di Yumiko Igarashi uscito anni fa. E vedendo anche Anna dai capelli rossi, che ho scoperto avere fan anche in Nord Africa, ho capito quanto davvero fossero di qualità gli anime anni Settanta e Ottanta. Quelli di oggi magari sono fatti benissimo, ma sono gelidi come storia e personaggi.

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