La scorsa settimana se ne è andato Luca Boschi, uno degli organizzatori di Lucca Comics, nonché autore di libri, che ho avuto l’onore di conoscere anni fa in fiera e di cui conservo un ricordo meraviglioso. In parallelo, ho scoperto che è morto anche Federico Grassellini, otaku con cui ebbi un’intensa frequentazione negli anni Novanta, scrivendo per la sua casa editrice Nippon sulle riviste Sushi, Lamune e Nippon Magazine. A lui sono legati tanti bei ricordi, ci eravamo persi di vista, ma combinazione ci eravamo beccati di nuovo negli ultimi anni ad alcuni eventi e mi ha fatto un profondo effetto sapere che non ci vedremo più.
Ogni mattina mi alzo e mi metto a guardare degli anime giapponesi anni Ottanta e Novanta, una delle poche cose decenti che passano in televisione, ho la casa piena di poster di film, telefilm e cartoni animati a cui mi sono appassionata da bambina, adolescente e ragazza e ho messo al centro dei miei progetti lavorativi e creativi un personaggio che mi catturò giusto quarant’anni fa, Lady Oscar.
Per anni non ho avuto un buon rapporto con il mio passato, ricordavo cose negative, bullismo e dintorni, ma dopo la follia farsemica che ha distrutto certezze e frequentazioni negli ultimi due anni, il presente mi sta scomodo e il futuro non mi interessa più.
Del resto, il passato in realtà ha sempre fatto parte della mia vita, solo che ora ne sono consapevole e voglio essere così. E ho fatto pace con la ragazzina che piangeva per il finale di Oscar, con la ragazza che aspettava i pacchetti con piccoli tesori da otaku e che scriveva per le fanzine perché è la parte migliore di me, quella che mi ha dato maggiori gioie e le cose più belle. Il resto non mi interessa più.