Vent’anni con Harry Potter

Vent’anni fa usciva in libreria il primo romanzo di Harry Potter, che ha rilanciato il genere fantasy e il gusto della lettura presso le nuove generazioni e non solo.
Io l’ho scoperto a fine 2001, grazie al primo film, e da allora sono diventata una sua grande fan, perché non reputo questa saga certo per ragazzi, e l’ho subito trovata interessantissima.
J. K. Rowling è stata una grande, per come ha messo insieme il fantastico e il romanzo di formazione ottocentesco, discorsi profondi sulla diversità e una mitologia di immaginario che ha pescato dal mondo anglosassone e da quello classico, non dimenticando altre culture.
Tra l’altro, quando sono stata a Edimburgo, città che mi è rimasta nel cuore, ho visitato il pub in cui la nostra amata autrice ha scritto i suoi libri, in una specie di pellegrinaggio spirituale, chissà che non mi ispiri.
Trovo molto validi anche i film, dove ad un cast di giovanissimi che stanno crescendo decisamente bene, a cominciare da Emma Watson, hanno fatto da contraltare dei mostri sacri del cinema e teatro inglese, il compianto Alan Rickman in testa.
Per cui grazie Harry Potter per questi vent’anni insieme e credo che il suo universo avrà ancora molto da dirci. Io tengo per me un messaggio, quello delle fiabe di Beda il Bardo, dove in quella degli oggetti magici vince il fratello che sceglie il mantello dell’invisibilità, diventando vecchio dopo aver vissuto e andando incontro alla Morte come una vecchia amica.