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La forza delle storie

In queste settimane si parla molto di alcuni flop che hanno messo in difficoltà la Disney, nota casa di produzione leader dell’intrattenimento da decenni, a causa di scelte di voler modernizzare e rendere tutto politicamente corretto e in linea con una serie di ideologie che non hanno convinto il grande pubblico.
E meno male, dico io, perché onestamente se vado al cinema o leggo un libro o guardo una serie TV non voglio sorbirmi delle filippiche contro cose che non c’entrano niente. Ma dietro questa serie di flop che stanno portando la casa di Topolino a rivedere finalmente le loro scelte, c’è un discorso preciso: non si può andare contro gli archetipi, alla base del nostro immaginario e della nostra società.

Ed ecco che queste parole che sono rimbalzate sui social mi trovano d’accordo al cento per cento:

 

ARCHETIPI
” Piaccia o meno, bisogna sapere che “non è possibile riscrivere gli archetipi”, in modo arbitrario o ideologico, fosse anche per le migliori ragioni del mondo.
Un archetipo non risponde ai nostri bisogni personali, non si crea dal nulla, esiste da prima che l’umanità ne scopra la forza di influenza nella vita terrestre, è una realtà dello spirito che agisce in noi.
L’innocente, l’orfano, il guerriero, il creatore, l’angelo custode, il cercatore, il distruttore, l’amante, il sovrano, il mago, il saggio, il folle, non dipendono da nessuna ideologia umana, ma dalla saggia direzione delle grandi guide dell’umanità, che agiscono di concerto con i mondi dello spirito.
La “scoperta” di Jung, già ben nota da sempre alle vere scuole spirituali, che “nei sogni dei pazienti affrontato un archetipo si passava sempre al successivo”, con un ordine preciso, non arbitrario o personale, ci dice tutto di questa realtà. Lui la chiamò inconscio collettivo, per evitare un approccio spirituale alla questione.
Ora, bisogna saperlo dire, è inutile che la Disney, o Netflix, o il World Economic Forum, o la politica, o le università, la scienza, o chi volete voi, tentino di riscrivere questa realtà vivente degli archetipi. Essa esiste da sempre e non verrà mai neppure scalfita dallo strepitare del potere del nostro tempo.
È certo possibile che non se ne parli, che venga messa a tacere questa esistenza nel mondo spirituale di realtà archetipiche che “informano” il mondo della coscienza umana, ma il silenzio imposto non farà che tappare un vulcano pronto a riesplodere in un secondo momento.
La realtà delle forze spirituali, dei concetti viventi, delle figure degli archetipi, vive comunque accanto e dentro all’umanità, indipendentemente dal corso della storia. Non ci sono Cabala, o Tarocchi, o Astrologia, Poesia di Amore o Danza Sufi, Meditazione Sacra o Scienza dello Spirito, che non ritornino alla luce “per forza propria” in ogni epoca.
Il futuro viene scritto dal presente, ma chi sale o chi scende dalla guida del mondo è del tutto ininfluente. Quando l’uomo va contro la natura degli archetipi, ovvero contro i retroscena spirituali, fa impazzire il mondo e crea disastri, orrori, dolori, malattie, morti, del tutto inevitabilmente.
Per questo motivo ad ogni ondata di oscurità, sempre più, seguono ondate gigantesche di risvegli, dopo l’orrore l’umanità capisce e si ritrova, dopo la morte ritorna la vita, perché questo è l’incessante ritmo della evoluzione dello spirito che si fa piena coscienza.
Se Biancaneve è “bianca come la neve” non è per discriminazione di chi ha la pelle di un altro colore, è così sciocco solo pensarlo, ma è perché tutti noi abbiamo “una parte della nostra anima” che è pura come la neve appena caduta dal cielo.
Per questo non ha nessun senso riscrivere “la zona bianca dell’anima umana” e credere perfino che sia giusto “renderla nera”. Nessuno spirito umano ritrova l’archetipo in questa manipolazione ideologica. E il film, spontaneamente, per forza degli archetipi resi inattivi e spenti, diventa un “flop”.”
Appunto, speriamo che questa follia finisca presto…

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