Cinema,  Fantascienza

Il mondo della Città dei Mille Pianeti

Ho amato Luc Besson fin dalle sue prime prove registiche e ho apprezzato il fatto che ami molto i fumetti e il fantastico.
Valerian e la città dei mille pianeti non è un film perfetto come storia, ma porta in un mondo fantastico e colorato, ricostruito grazie alle tecnologie che Besson ha atteso che fossero pronte per come voleva lui.
Alla base di tutto c’è una bella graphic novel francese, che sto collezionando grazie ad uno dei miei pusher del Balon, ideata da Pierre Christin e Jean-Claude Mézières, non recentissima ma non per questo meno interessante.
Ho adorato la Città dei mille pianeti, il futuro che vorrei che ci fosse un giorno, introdotto da una delle più belle scene di questi anni, l’incontro tra esseri diversi su una base nello spazio sulle note di Space Oddity di David Bowie.
E in questi tempi intolleranti fa piacere rivedere un film di fantascienza che torna all’idea del futuro che avevo visto nei serial che guardavo da ragazzina, quella di mondi del futuro dove umani e alieni vivevano insieme splendide avventure, come dovrebbe essere.

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