Cultura otaku,  Fantascienza

Japan Day e dintorni

Aggiornamento dicembre 2022: ho continuato ad essere fan di manga ed anime ma non frequento più certi ambienti. Lascio questo post come ricordo di un periodo concluso.

Il 28 gennaio scorso al Mufant, la principale realtà culturale con cui collaboro, si è tenuto il Japan Day, inaugurazione del nuovo allestimento della sala sui manga ed anime di fantascienza ed eventi connessi su un immaginario che ci ha avvicinato in tanti alla fantascienza.
Ho amato e amo tuttt’ora i cartoni animati giapponesi, Go Nagai e Leji Matsumoto in testa, che continuano a donarmi delle emozioni, come ho avuto modo di vedere in questo periodo in cui me li sto rivedendo perché sto scrivendo un saggio appunto su manga ed anime di fantascienza.
L’animazione giapponese mi ha insegnato che esistono altre culture, millenarie e complementari con la nostra, che è bello scoprire e conoscere, mi ha stupita per come mescola tradizione e modernità, mi ha appassionata per i personaggi interessanti che ha creato, a cominciare dalle meravigliose ragazze guerriere, buone o cattive ma sempre affascinanti.
Ma soprattutto, grazie all’animazione giapponese, mi sono aperta al mondo, mi sono fatta delle amicizie, ho iniziato a frequentare fiere ed eventi, ho allargato i miei interessi alla cultura giapponese e a tante altre cose collegate, sono riuscita a concretizzare il mio sogno di scrivere e sono entrata nello staff di un Museo sull’immaginario fantastico. E questo non è poco.
Ci saranno tanti altri bei giorni come il Japan Day e ce ne sono già stati altri. Ed ognuno di questi ha cambiato e migliorato la mia vita, anche solo di un po’.

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