graphic novel e altri fumetti

Graphic novel di qualità

Al Salone del libro ho avuto modo di mettere mano su una serie di graphic novel di grandissima qualità, a testimonianza di quanto il fumetto sa essere capace di raccontare storie interessanti, realistiche, scomode, innovative.
Per Becco Giallo segnalo innanzittutto Primo Levi, di Matteo Mastragostino e Alessandro Ranghiasci, un doveroso omaggio nel trentennale della scomparsa di un grande della nostra letteratura e non solo, un’opera che sa chiuderti la gola con un groppo.
Molto interessante anche La sposa yemenita di Laura Silvia Battaglia e Paola Cannatella, un viaggio in un Paese oggi solo famoso come fucina di integralisti ma dove in realtà si combatte una guerra e dove c’è una cultura millenaria e fiabesca.
Nell’ambito dei profili di donne a cui si è dedicato Becco Giallo, spicca la storia tragica, vergognosa e emblematica di Lea Garofalo, raccontata da Ilaria Ferramosca e Chiara Abastanotti.
Passando alla Bao, sono felicissima che continui l’epopea delle Paper Girls di Brian K. Vaughan e Cliff Chiang, tra fantascienza e nostalgia, finalmente una storia di avventure al femminile.
E sempre da parte delle ragazze, non si può non citare l’italianissima La principessa spaventapasseri di Federico Rossi Edrighi, un urban fantasy che riecheggia Neil Gaiman senza ovviamente copiarlo.
Dalla Sinnos c’è lo splendido La compagnia dei soli di Patrizia Rinaldi e Marco Paci, fantascienza distopica di un mondo allo sfascio incentrata su un gruppo di ragazzi che cercano la loro strada.

Ultima ma non ultima c’è 001 edizioni, di cui ho recuperato e segnalo tre titoli davvero importanti.
Eluana 6233 giorni di Claudio Falco, Marco Ferrandino e Martina Sorrentino racconta uno dei casi più emblematici e tragici degli ultimi anni di ricerca della giustizia e di libertà dalla pena di vita, perché non è lecito che una persona ci debba mettere 6233 giorni per morire.
La favorita di Matthias Lehmann racconta un fattaccio di cronaca nera francese di quarant’anni fa sotto forma di storia gotica, mescolando il tutto con il tema della ricerca della propria identità.

Ritratti di guerra di Angel de La Calle parla invece di un gruppo di esuli dalle dittature sudamericane a Parigi, tra flash back di un passato insostenibile e presente in cui non ci sente a casa. Un pugno nello stomaco, ma imperdibile per non ricordare una pagina che sembra ormai rimossa e che ha ancora conseguenze sull’oggi.

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