Eroine protagoniste,  Letteratura per ragazzi

Gioie e dolori delle giovinette letterarie

Qualche giorno fa ho trovato su Internet questo articolo, relativo ad un libro che ho visto in giro varie volte ma che non ho mai letto, stranamente: Signorinette di Wanda Bontà, sorta di Piccole donne italiano uscito negli anni Quaranta. Wanda Bontà e Gianna Anguissola, altra autrice di casa nostra della stessa epoca, hanno scritto molti romanzi per ragazzine di quegli anni, che io non ho avuto in mano e sono ancora ricordate.

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Ho adorato Piccole donne, che è ancora oggi uno dei miei libri preferiti, e sull’onda ho letto vari altri romanzi di Louisa May Alcott, a cui si sono aggiunti poi altri classici dell’Ottocento, come Heidi di Johanna Spyri, La piccola principessa Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett, Pattini d’argento di Mary Mapes Dodge, In famiglia di Hector Malot e le saghe di Anna, Emily e Marigold di Lucy Maud Montgomery. Tutte queste storie sono state poi rese immortali dal cinema e soprattutto dagli anime giapponesi.
Nel corso degli anni ho poi incontrato altre protagoniste di letteratura cosiddetta per l’infanzia, magari un po’ diverse, come Jolanda la figlia del Corsaro nero di Emilio Salgari, o come le più moderne Polissena del porcello di Bianca Pitzorno, e in mezzo mi sono letta le storie di collane come Gaia Junior negli anni Novanta ma prima dei Flirts della Malipiero e di Betty della Capitol. Dimenticavo, c’è stata anche Astrid Lindgren con i suoi personaggi indimenticabili, come Pippi Calzelunghe e Ronja.

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Non è vero che la narrativa per ragazzine prima dell’avvento del femminismo e del woke (orrore) sia codina, moralista, stucchevole, stereotipata, conformista, anzi, posso dire che c’erano molti più messaggi di emancipazione e libertà in queste storie che in cose più recenti che devono forzare tutto e inserire la morale a tutti i costi. Tra l’altro, sull’onda anche del saggio che voglio fare su Candy per il prossimo anno, vorrei proprio riprendere un po’ di queste storie e rileggerle. E magari sarà la volta buona che leggerò Wanda Bontà e Gianna Anguissola, che non ho incontrato da ragazzina, non abbastanza classici forse e non più tanto moderni per allora. Ma forse è il momento, anche solo perché incuriosiscono la mia anima vintage.

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