Due Piccole donne a confronto

Un’altra storia che contiene elementi in linea con il periodo delle feste è Piccole donne, e per questo motivo mi sono anche riguardata le due edizioni cinematografiche più recenti, quella del 1994 con Winona Ryder e Susan Sarandon e quella del 2019 con Saoirse Ronan e Emma Watson.
Tra l’altro, la seconda è l’ultimo film che ho visto al cinema, visto che sono tre anni che non metto più piede in una sala cinematografica, e per ora non ho in progetto di tornarci, ho cambiato le mie abitudini e mi va bene così.
Entrambi i film sono diretti da registe donne, rispettivamente Gillian Armstrong e Greta Gerwig, entrambe riprendono gli elementi femministi che c’erano nel romanzo della grande Louisa May Alcott, ma i risultati sono diversi e io continuo a preferire quello degli anni Novanta.
Piccole donne del 1994 ha una colonna sonora struggente, una trama toccante e ben equilibrata, un cast ottimo, una ricostruzione d’epoca meravigliosa come costumi e scenografia, e fa veramente empatizzare con le protagoniste. La Jo di Winona Ryder è fantastica.
L’edizione del 2019 non resta nel cuore, pur essendoci una bella fotografia, dei discreti costumi e un paio di buone interpretazioni, la Jo di Saoirse Ronan e la Amy di Florence Pugh. La sceneggiatura è confusa, non coinvolgente, pasticciata, usando il flash back in maniera continua: io conosco bene la storia di Piccole donne, e ho avuto difficoltà a seguire la storia, non può certo avvicinare nuovi lettori al classico della Alcott e nemmeno incentivare a riprenderlo in mano.
Per cui, rivediamoci il film del 1994 e magari anche il bell’anime Una per tutte tutte per una della Nippon Animation, che ho rivisto con molto piacere nei mesi scorsi. Senza dimenticare il bello sceneggiato del 2018 con Maya Hawke nei panni di Jo.