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Che cultura seguire

La più grande delusione di quest’ultimo anno, per chi come la sottoscritta ama la libertà e odia le imposizioni, viene dal mondo della cultura, tutto allineato con la dittatura sanitaria imposta dal governo.
Questo è il risultato di avere una serie di ambiti, come la cultura, dipendenti solo da una parte politica, che poi non hanno il coraggio di criticare, salvo qualche raro caso, in nome di una dittatura del pensiero unico ignobile e retriva.
Non si sprecano ovviamente le scene squallide di intellettuali, attori, giornalisti, tutti pronti a dare addosso a chi vuole vivere, a difendere l’ignobile mascherina, le limitazioni e cancellazioni di libertà fondamentali, la distruzione della nostra economia, della nostra società, delle nostre vite. Sono schifata da questa gente, tanta anche in ambiti più vicini a me, come il mondo nerd.
Personcine che spargono odio contro i giovani che spargono il famigerato virus (un’influenza mal curata colpevolmente) perché fanno morire i poveri vecchietti augurando loro le cose peggiori, altri che invocano i cecchini perché sparino a chi escono, altri ancora che non capiscono che a non aver voglia di vivere sono loro e non chi si toglie la mascherina, abbraccia, fa l’amore, vuol vivere, altri che si bevono la stronzata megagalattica degli asintomatici contagiosi.
E il governo che non molla, perché sa che dovrebbe pagare le conseguenze di questo, con deliri sempre maggiori sul nostro futuro e su come vivere in questa presunta normalità contro cui bisogna lottare e basta.
Comunque, tornando al mondo della cultura, non voglio più avere a che fare con questi ignobili servi del potere, non voglio avere intorno questi individui che ti giudicano perché non ti metti una pezza sulla faccia, che si sono sorbiti tutte le idiozie, che piagnucolano per i camion di Bergamo mentre se ne fregano di anziani scippati, di gente rimasta senza lavoro, di bambini disperati, di donne vittime di violenza domestica, di un mondo che va a pezzi.
Per cui non intendo più occuparmi di cultura e partecipare ad eventi pieni di questi sepolcri imbiancati e ignobili, beh forse questa follia collettiva mi ha fatto capire quanta gente di merda si può nascondere anche nei posti più imprevisti.
Noi negazionisti, come ci chiamano questi imbecilli senza dignità, dobbiamo creare un mondo nuovo, tra di noi, con una nostra dimensione culturale. Ma delle loro fregnacce da fissati ne facciamo volentieri a meno. Le foto di questo post sono del Salone del libro, un posto dove non andrò più anche se lo rifacessero (sì, con mascherina, tamponi, vaccini, non dicono dove possono metterselo), troppa gente uscita dalle fogne.

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