In difesa della cultura occidentale

L’Università di Oxford, splendida città che ho visitato, vuole mettere al bando Chaucher, Omero e Virgilio, oltre che non vedere di buon occhio Beethoven e Mozart, perché rappresentano la cultura occidentale, che oggi viene considerata sempre come suprematista e reazionaria, perché fatta dai demonizzati bianchi.
La statunitense Howard University invece ha già messo la bando i troppi bianchi autori greci e romani, compresi Cicerone, Platone e Socrate, perché troppo bianchi e troppo poco politically correct.
In parallelo, si accusa il bacio di rinascita a Biancaneve di essere sbagliato perché non consensuale (e allora gli anime?), si mette al bando l’autrice del più grande best-seller per ragazzi degli ultimi decenni perché ha detto in maniera sacrosanta che una persona nata con il pisello non può essere considerata alla pari di una donna nemmeno se si opera, si distruggono statue perché erano di personaggi considerati razzisti, si dice che non bisogna più festeggiare il Natale (tanto qui in Italia ci sono riusciti a farlo fare) perché offende le persone di altre religioni, e altre amenità del genere.
Ho sempre amato le altre culture, sono una otaku da una vita, ho letto libri di neri, arabi, cinesi, giapponesi, indiani, nativi americani, adoro la cucina etnica, ho visto film e serie TV di vari angoli del mondo e penso che il colonialismo sia stato sbagliato.
Ma non mi piace questo odio che c’è verso la cultura occidentale, la mia cultura, che vuole cancellare tutto in nome di una falsa identità multietnica e pansessuale, respingendo tutto quello che è bianco, etero, cristiano, all’interno di un progetto liberticida e contro natura.
Non sono credente ma ritengo che la religione cristiana abbia fatto cose discutibili ma abbia dato un forte impulso alla nostra cultura, prendendo cose dal paganesimo, e comunque non sono tanto i musulmani o gli indù a non voler veder festeggiare il Natale, ma i nostri cari sinistrati, gli stessi che ci hanno chiusi sotto chiave da oltre un anno trasformando un’influenza in un morbo mortale.
L’eterosessualità obbligatoria è senz’altro sbagliata, così come gli stereotipi di genere: nel mondo classico l’omosessualità era diffusa e praticata, oggi in nome di un’omologazione del pensiero si vuole però andare contro natura, sdoganando cose che con libertà e democrazia non c’entrano niente, come la pratica ignobile e sfruttatoria dell’utero in affitto, vergognosa sia che la facciano gli etero che gli omosessuali, sia la follia dell’identità di genere, che va contro la natura dell’esistenza di due sessi, elimina le lotte del femminismo e banalizza problemi personali e mentali veri, come la disforia di genere, creando in prospettiva una medicalizzazione eccessiva della società e facendo dei giovanissimi in cerca di un’identità le ennesime cavie delle case farmaceutiche.
La cultura occidentale è stata la culla dell’Illuminismo e della libertà di pensiero, dei diritti degli uomini, delle donne e dei lavoratori, ha dato i natali a pittori, musicisti, scrittori, architetti senza pari in altre zone del mondo, ha lottato per prima contro le guerre di religione e l’intolleranza, ha costruito per decenni l’unico angolo del mondo con un po’ di giustizia sociale in più.
Buttare via tutto questo è ignobile e sbagliato, fa parte di un progetto di annientamento partorito proprio dai cosiddetti progressisti, che hanno dimenticato le ragioni della loro esistenza per diventare i paladini di una società disumana e liberticida. Io continuerò ad amare e studiare le altre culture, ma ad ammirare e difendere la mia contro tutte queste follie e queste cancellazioni.