Cinema,  History Geek

Bei film in costume

Mi sono appassionata ai film in costume grazie all’anime di Lady Oscar, come molti altri della mia generazione, ed è una passione che è durata fino ad adesso, con alcuni cult assoluti che mi piace vedere e rivedere.
Ecco i miei preferiti.
Il Gattopardo del grande Luchino Visconti, film che sa raccontare come pochi (al suo livello anche se diverso c’è stato il bellissimo Noi credevamo di Martone) l’Italia risorgimentale dal punto di vista del Sud. Di Visconti sono anche molto belli Senso e Ludwig.
Spartacus del grande Kubrick è  la storia di una delle più grandi rivolte per la libertà mai combattuta. La serie tv non è male, il film è molto meglio.
Ancora Kubrick per il meraviglioso Barry Lindon, ritratto impeccabile e spietato del Settecento, ricostruito come se fosse nostro contemporaneo.
Tutti i film di James Ivory sono interessanti e ben fatti, se devo sceglierne uno scelgo Maurice, prima storia che ha sdoganato alla fine degli anni Ottanta l’omosessualità per il grande pubblico e splendido adattamento del romanzo di Foster.
Si può parlare di sentimenti senza essere banali, non è facile, ma ci riesce benissimo Jane Campion con Lezioni di piano, storia femminista di ribellione ambientata nell’Australia vittoriana. Della Campion sono anche belli Ritratto di signora e Bright star
Scorsese è un grande e riesce a dare il suo meglio ne L’età dell’innocenza, ricostruzione fastosa e spietata degli Stati Uniti dell’Ottocento, dal romanzo di Edith Wharton. Un film illuminato da una splendida Michelle Pfeiffer, eroina dolente ma non sottomessa nel ruolo della contessa Ellen Olenska.
Piccole donne di Gilian Armstrong degli anni Novanta vede Winona Ryder in una delle sue interpretazioni più riuscite, anche se a tratti è surclassata da Susan Sarandon nel ruolo della madre. Della Armstrong sono anche belli La mia brillante carriera e Fuga d’inverno.
Di nuovo Edith Wharton per La casa della gioia, storia aspra di una caduta agli inferi con protagonista una brava e inedita Gillian Anderson, nota ai più come l’agente Scully di The X-Files. Un film da riscoprire.

Ottimi i due film su Elisabetta I con Cate Blanchett protagonista, che restituiscono una grande figura storica in modo accattivante e moderno.

Ci sono storie che sono eterne: una di queste è Jane Eyre, una delle prime eroine femministe della letteratura, a cui sono stati dedicati due bellissimi film, uno negli anni Novanta di Zeffirelli con Charlotte Gainsborugh, l’altro nel nuovo millennio di Cary Fukunaga con Mia Wasikowska. Diversi e imperdibili entrambi.
Caruccio, frizzante e moderno Orgoglio e pregiudizio di Joe Wright con Keira Knightley e Rosamunde Pike, un bel tributo a Jane Austen e alle sue atmosfere. Sempre di Wright e sempre con Keira è anche bello, come film di ambientazione più moderna, tra anni Trenta e Quaranta, lo struggente Espiazione.
Per conoscere meglio invece Jane Austen, niente di meglio di Becoming Jane, romanzata biografia con la brava Anne Hathaway dalle ottime atmosfere e dalla trama non banale.
L’ultima regina di Francia rivive in Marie Antoinette di Sofia Coppola, film scanzonato, pop ma non certo inattendibile sul piano storico. Kirsten Dunst è perfetta nella parte.
L’eroina spregiudicata per antonomasia, Becky Sharp, rivive in La fiera della vanità grazie a Reese Witherspoon, in un amaro ma appassionante quadro dell’Inghilterra vittoriana. Con Reese c’è l’icona dei period movie Romola Garai.
Romola Garai è invece la protagonista di Angel storia di una scrittrice di romanzi rosa nell’epoca edoardiana e della sua incapacità di vedere la realtà. Dal romanzo di Elizabeth Taylor, autrice omonima della celebre attrice.
Una tragica storia danese del Settecento rivive in A Royal Affair, film che ha fatto conoscere Alicia Vikander al grande pubblico con accanto Mads Mikkelsen in uno dei suoi non molti ruoli positivi. Da non perdere per scoprire tutte le sfumature del secolo dei lumi.
Di nuovo Keira Knightley ne La duchessa, storia di una nobildonna realmente esistita nell’Inghilterra del Settecento, antenata di lady Diana. Un film che porta in un mondo perduto con rara maestria.
Ancora una bella storia realmente accaduta ne La ragazza del dipinto, con protagonista una giovane di colore che fu adottata da una nobile famiglia inglese del Settecento e che influenzò il passaggio della legge contro la schiavitù. Un film femminista e contro il razzismo.
Ancora donne reali in Suffragette di Sarah Gavron, per rivivere la lotta per il diritto di voto con Carey Mulligan, Helena Bonham Carter e Meryl Streep. Un modo nuovo per vedere la storia da parte delle donne.
Carey Mulligan è protagonista anche del bel Via dalla pazza folla, dall’unico romanzo dichiaratemente femminista di Thomas Hardy. La storia di una giovane donna che diventa proprietaria terriera nell’Inghiterra vittoriana affermandosi in una società maschilista. Sempre da Hardy non sono niente male anche il Via dalla pazza folla anni Sessanta con Julie Christie, Tess di Roman Polanski e Jude con Christopher Ecclestion e Kate Winslet.

L’ultimo film diretto da Alan Rickman e il penultimo da lui interpretato racconta una storia alla corte del Re Sole inventata ma molto bella, con al centro di tutto uno splendido personaggio femminile interpretato da Kate Winslet. Kate e Alan erano già bravissimi in Ragione e sentimento, qui superano loro stessi.
Questi sono i film, prima o poi parlerò degli splendidi sceneggiati in costume di questi anni.

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