Cinema,  Gotico e steampunk

I bambini speciali di miss Peregrine

Avevo adorato i libri di Ransom Riggs sui bambini speciali e sono stata molto felice di sapere che Tim Burton ne traeva un film.
La casa dei bambini speciali di Miss Peregrine comprime in un unico film quello che nella storia originale era su più volumi e questo è il suo principale limite. Però le atmosfere sono intriganti, Eva Green è splendida, il sense of wonder c’è, anche la riflessione sulla diversità e la fiaba nera è sottolineata da una sequenza che omaggia il maestro degli effetti speciali Ray Harryhausen e da un richiamo alle tradizioni celtiche di luoghi fuori dal tempo.
Poi, certo, Tim Burton è cambiato (ho qualche dubbio sul suo prossimo film, il live action di Dumbo) ma chi non lo è dagli anni Novanta ad oggi, sono passati oltre vent’anni. In fondo, i bambini speciali di Miss Peregrine, che sono invisibili, volano, hanno bocche in luoghi strani, volti insoliti e si trasformano in uccelli sono un’ulteriore incarnazione dei freak cari al regista, da Edward con le mani di forbice al circo di Big Fish.
E questo film è alla fine una fiaba per tutti, per chi pensa che siamo tutti diversi e sogna a luoghi fuori dal tempo dove ci sia spazio per tutti in un’eterna terra di giovinezza.



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