Comics,  Cultura otaku,  Geek e nerd

Addio a Best Comics…

In questi anni ho visto chiudere tante librerie a cui ero affezionata (e non solo librerie): sono sparite Druetto, Fogola, Lattes, la Libreria internazionale del Salone, il Remainders di via Giolitti, la libreria francese, vittime del caro affitti, della mancanza di ricambio generazionale, della miopia e della sedentarietà di chi preferisce comprare da sfruttatori come Amazon anziché fare due passi e entrare in un luogo reale.
Purtroppo l’emorragia non si ferma: è sparita anche la storica bancarella dei libri di corso Siccardi, in nome di un progetto di riqualificazione della zona, che non si capisce dove porterà, perché la zona viveva con quell’attività, senza quello vedo un futuro di desolazione e degrado.
Comunardi sta lottando per non venire sfrattata e vedere insediato al suo posto l’ennesimo supermercato aperto 24 ore su 24 pieno di sfruttati e precari, in una zona dove ci sono già  ben cinque negozi di questo genere. Non rimanendo solo sui libri abbiamo perso anche Video In, storico negozio dedicato all’home video, dove per un attimo ho ritrovato i miei vent’anni da cinefila.
In questo quadro non certo rassicurante mi ha fatto molto male sapere della chiusura di Best Comics, che io ho frequentato da quando si chiamava Libreria Nord ed era alla Rinascente. Negli anni Novanta era il punto d’incontro per noi otaku e nerd, quante amicizie sono nate lì, quante scoperte, quanti ricordi, quanti acquisti, quanta voglia di perdersi in un paese delle meraviglie dove si trovava sempre qualcosa…
Le fumetterie sono importanti, fondamentali, lo dico perché ho vissuto epoche in cui non c’erano, e sono una di quelle cose che hanno cambiato la vita di noi nerd radicalmente, più di Internet, più dei social, perché ci hanno fatto capire che non eravamo da soli, che potevamo essere una comunità e che vivere in questo mondo con le nostre passioni era possibile.
Un qualcosa di essenziale, quindi. Ringrazio Domenico per il grande lavoro che ha svolto in tutti questi anni e non contesto i motivi che lo spingono a mollare, non ultima la politica spregiudicata delle case editrici che investono solo su fiere dove tra l’altro il fumetto viene sempre più sacrificato a favore degli youtuber.
Concludo con questa immagine, sperando che queste previsioni siano vere… abbiamo bisogno di librerie e fumetterie, di posti reali dove ritrovarci. La rete non può ovviare a tutto, ricordiamoci cosa dicono in Ready Player One. E la realtà non è solo l’unico posto dove si può fare un pasto decente e trovare amici, ma anche l’unico posto dove le nostre passioni diventano reali.

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