Tornare in biblioteca

Dopo tre anni di assenza, perché non amo sottostare a imposizioni, ho deciso di tornare in biblioteca, come utente, per prendere in prestito dei libri che mi sono utili per le cose di cui mi occupo e per le ricerche che faccio per i miei lavori di scrittura.
Del resto, non si possono comprare tutti i libri, tanti non sono più reperibili, e a volte può essere bello avere in mano libri su cui si sa poco che poi viene voglia di comprare, come mi è successo con uno splendido saggio sulle Amazzoni della Venexia.
Non sono però interessata a frequentare più gruppi di lettura, conferenze e attività simili, né tanto meno ad organizzarne io, né tanto meno a lavorare ancora in biblioteca, basta. Non frequento più inoltre la Bibliomediateca Mario Gromo del Museo del cinema, visto che ha ridotto gli orari di apertura al pubblico e che bisogna prenotarsi prima dicendo anche cosa si vuole consultare, roba da pazzi.
Non sono nemmeno più interessata ad occuparmi della Biblioteca del Mufant, Museo del fantastico, per tutta una serie di ragioni che sarebbe lungo elencare: del resto, preferisco essere autonoma nel proporre io contenuti culturali, senza accodarmi ad altri.
Ma tornare in biblioteca come utente, lasciando perdere tutto il resto, mi rende comunque felice. Poi un giorno, chissà, farò io un centro doc reale o virtuale sulle mie passioni, fantasy, Lady Oscar e i gatti.

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