Cinema,  Fantasy

Quindici anni di Signore

Quindici anni fa, più o meno, usciva nelle sale italiane il primo film della trilogia del Signore degli anelli di Peter Jackson, che ha inaugurato una nuova stagione di successo per il genere fantasy.
Conoscevo già Peter Jackson per il bellissimo e inquietante Creature del cielo, uscito alcuni anni prima, e ho accolto con molto piacere questa sua fatica, che considero ancora oggi uno dei più bei film che ho visto, considerando ovviamente tutta la trilogia.
Avevo letto il libro di Tolkien a fine anni Novanta, senza sapere tutto il furore ideologico abbastanza stupido che aveva suscitato a suo tempo e uno dei meriti di Jackson è di avere finalmente fatto superare visioni assurde, restituendo la grandezza di una storia e i suoi valori.La trilogia del Signore degli anelli racconta la lotta contro ogni forma di dittatura e totalitarismo, la ricerca di un mondo migliore sacrificando l’oggetto prezioso che rende schiavi: è l’unica storia avventurosa in cui gli eroi non rischiano la vita per soldi, fama e simili, ma per distruggere un oggetto maledetto che rende schiavi e corrompe.
Tutto questo senza contare ovviamente l’aspetto più visibile della storia del Signore degli anelli, la meravigliosa Nuova Zelanda da fiaba che avvolge tutto e le interpretazioni, tra cui spicca il grande Ian McKellen, il migliore Gandalf che potevamo avere e uno dei più grandi attori contemporanei.
Insomma, un film che ha fatto e continua a far sognare, capace di accendere l’interesse per i mondi alternativi in cui forse ci ci perde ma poi si ritrova la bussola della vita.

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