Cultura otaku

I ragazzi di oggi e i manga

In questi giorni si sta parlando molto dell’articolo che Walter Veltroni ha scritto sul Corriere della Sera sui manga e i giovani di oggi. Ci sono stati approfondimenti molto più validi dell’articolo in questione, come quello di Tag, o quello di Animeclick o quello di Fumettologica.


Sarà che in questo periodo sono davvero scocciata da tutta una serie di cosiddetti intellettuali per ovvi motivi, ma l’articolo è pieno dei soliti luoghi comuni su manga e anime pieni di violenza e che piacciono ai ragazzini.
Vedere solo oggi il fenomeno culturale che sono manga ed anime significa essere molto miopi: io sono di un’altra generazione rispetto ai giovanissimi di oggi, e conosco benissimo manga ed anime. Faccio parte della generazione di Goldrake, ho passato un pezzo di infanzia, la preadolescenza e l’adolescenza in compagnia di personaggi giunti dal Paese del Sol levante e poi tutta l’età adulta.


Come me siamo in tanti, siamo cresciuti con la nostra passione, alla quale abbiamo legato altri interessi, e non è certo una novità. Personaggi come Capitan Harlock e Lady Oscar fanno parte ormai del mio immaginario, alla pari con altri occidentali, e ognuno di noi fan ha i suoi preferiti, che variano a seconda della generazione di appartenenza.


Trovo inoltre anche stupido citare come esempi di manga ed anime solo Squid Game e cose simili, i manga e gli anime sono anche i capolavori dello Studio Ghibli, gli universi di Leiji Matsumoto, gli shojo intriganti e originali di autrici come Riyoko Ikeda, Reiko Takemiya, Kaoru Mori, Kaori Yuki, Fuyumi Soryu, gli universi irresistibili creati da Rumiko Takahashi.
Poi, alla fine, nell’articolo l’esponente dell’intellighenzia tollerante nelle parole ma non nei fatti (e anche nelle parole ultimamente) non arriva ad una conclusione, boh ci sono e pazienza.
Per fortuna che manga ed anime sono ben altra cosa, capace di ispirare lavori, carriere, studi, amicizie, cultura, passione. E non abbiamo bisogno di vecchi tromboni, né noi della prima guardia di otaku, né chi è venuto dopo di noi.

 

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