Cultura otaku,  Geek e nerd

Chiudersi tra libri, fumetti e gadget

Spesso si sente parlare di hikikomori, una parola giapponese per indicare tutte quelle persone, soprattutto giovani, che si isolano e non escono più di casa, vivendo in un mondo fatto spesso anche di videogiochi, serial tv, anime, fumetti.
Sono stata una hikikomori, quando questo termine non era ancora noto e tra l’altro in un periodo della mia vita in cui non mi interessavo di fumetti e cultura nerd, da adolescente, poi ho cercato in tutti i modi di uscirne.
Certo, c’è la crisi, una delle principali cause dell’isolamento sociale di tanti giovani e donne (davvero si pensa che lavori precari e sottopagati siano una soluzione? Purtroppo chi può se ne sta a casa a farsi mantenere, e noi donne siamo maestre in questo…), ma non deve diventare un alibi.
Libri, fumetti, gadget e tutte le passioni otaku e nerd non devono essere un pretesto per isolarsi, ma un modo per aprirsi al mondo e cercare amici e amiche con cui condividere le nostre passioni: il mondo virtuale non è da demonizzare, social e simili sono utilissimi per aprirsi al mondo, ma ad un certo punto bisogna anche sapersi staccare e vivere.
Come dice giustamente Vanni Santoni gli universi dell’immaginario devono servire non ad evadere dalla realtà, ma a renderla più vasta e ampia. E’ per quello che noi nerd e otaku dobbiamo stare attenti a non isolarci, e rendere la nostra vita sempre più ricca di spunti che non siano solo fare maratone di anime e serie dvd o leggere pile di libri e di fumetti.

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