Amanti dei libri, otaku e nerd fa rima con isolamento sociale?
Accanto ai saggi che sto scrivendo, ho deciso di riprendere in mano anche la narrativa e sto lavorando ad un romanzo che parla di omosessualità, cervelli in fuga, mondo otaku, nerd e anche hikikomori.
Spesso sento accusare l’immaginario otaku e nerd, ma anche solo l’amore per i libri come causa di isolamento: ora, il problema c’è, è inutile negarlo, non è che non ci fosse nemmeno una volta, ma la crisi economica e le nuove tecnologie che possono portare all’isolamento tanto ti arriva tutto a casa non aiutano certo.
Ignorare il problema è sbagliato, così come è sbagliato demonizzare immaginario fantastico, manga, anime e comics.
Senz’altro ho corso anch’io il rischio anni fa di diventare una hikikomori, certe cose non mi aiutavano certo, ma per me fumetti e mondo nerd e otaku sono stati uno stimolo ad uscire dal guscio.
Però, questa è la mia esperienza, e purtroppo conosco gente che si è isolata.
Il mondo là fuori non è il migliore possibile, tutt’altro, ma qualcosa di buono e da salvare c’è, e forse più di qualcosa.
Poi, io sono la prima a voler stare a casa quando fuori piove, diventa buio presto, fa freddo, ma voglio comunque vivere tra dentro e fuori, seguendo mille cose: così apprezzo meglio quando sono al calduccio in casa, con Felix che mi tiene compagnia.