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Quando i nerd sono in lutto

L’ultimo, per ora, che se ne è andato è Richard Hatch, il capitano Apollo di Galactica, scomparso a 71 anni dopo essere tornato un po’ di anni fa anche nella nuova serie ispirata a quella che gli aveva dato la gloria.
Diciamo che gli ultimi due anni non sono stati il massimo per noi nerd e le nostre icone, visto che se ne sono andati Leonard Nimoy, l’indimenticabile Spock, Christopher Lee, un’icona del fantastico dagli anni Cinquanta, Kenny Baker, l’anima dentro il robot R2-D2, David Bowie, Jareth di Labyrinth e tanto altro, Carrie Fisher, la grande principessa Leia, Alan Rickman, per sempre Piton ma non solo, John Hurt, il Dottore della Guerra nonché iconico in Alien e nella saga di Harry Potter e anche il povero Anton Yelchin, il nuovo Checov di Star Trek al cinema.
Molti di loro avevano un’età ragguardevole, ma spiace sempre e comunque, anche se 92 anni come li ha vissuti Christopher Lee sono una grande esistenza. Altri erano troppo giovani, soprattutto per i parametri di oggi, dove a settant’anni si è ancora in una fase di vita attiva: Alan Rickman aveva terminato da poco la sua ultima regia, Carrie Fisher doveva comparire nella nuova saga di Star Wars.
Lasciamo stare poi il povero Anton Yelchin, morto per una tragica fatalità. In ognuna di queste icone noi nerd ha visto dei sogni e ha dei ricordi, con loro muore anche qualcosa di noi, tra passato e presente, tra quello che eravamo e quello che siamo diventati, visto che spesso queste passioni sono cresciute con noi. Che peccato che è sempre quando uno dei protagonisti del nostro immaginario se ne va, che peccato davvero.


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