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I miei 2 cents su Torino Comics


Ed ecco il mio parere su Torino Comics, con alcune doverose premesse: non mi piacciono le critiche gratuite, soprattutto se scritte in articoli con un linguaggio puerile e incline al turpiloquio, non mi piace chi ce l’ha con un evento a prescindere per suoi rancori personali a volte giustificati a volte no. Avendo vissuto in un’epoca in cui Torino era un mortorio e una cosa come Torino Comics ce la sognavamo di notte sono felice che la mia città ospiti un evento come questo e non vorrei mai che ne fosse priva.

Detto questo, le cose possono e devono migliorare, perché proprio quando si tiene ad una cosa la si vuole al meglio.

Iniziamo dalla location: mi spiace, ma dopo l’Oval tornare nei padiglioni del Lingotto è stato davvero deprimente, tristi, fatiscenti, con muri che separano, senza contare l’assurdità di metà cessi chiusi, peggiorata dalla maleducazione delle signore visitatrici a cui andrebbe fatto un corso accellerato di come si usa il water. L’Oval è bello, arioso, moderno, aperto e ci stavamo tutti.

Lo spazio commerciale: interessante, con tante cose curiose ma si può fare di più. A Torino Comics io vado per comprare non i fumetti, che acquisto in fumetteria, salvo magari qualche arretrato non reperibile (come lo speciale Dragonero del 2015), ma gadget e artigianato dei fan, frequentando stand bellissimi come quelli di Stregattadalfimo, Alchemian, Frypperi, L’Opposto e altri. Ecco, perché non prendere esempio dal Salone del libro e cercare di fare prezzi meno esosi e più calmierati, perché altrimenti ti senti dire, sì, ho venduto bene, ma io il prossimo anno non vengo più perché non mi conviene, soprattutto dalle ditte individuali, che per certa gente sono ormai una possibilità concreta di lavoro.
Poi, forse non sarebbe male cercare di riallacciare rapporti con case editrici, librerie e simili, per aumentare l’offerta di materiale in vendita.

Su Youtube, che non voglio demonizzare, ci sono canali e profili di gente legata al mondo del fumetto, disegnatori, sceneggiatori, autori, musicisti, autori di web serie, perché non dare spazio a loro anziché ad idoli vuoti che si prendono pure a botte?

Per esempio, sarebbe bello dare anche spazio a gruppi musicali che fanno o cover di sigle animate, o musica in tema, come gli Holy Shire, o anche a chi si ispira al j-rock, al gothic metal, e perché no, sarebbe anche interessante avere ospiti i cantanti storici delle sigle, dagli Oliver Onions a Cristina d’Avena.

Nulla contro la loro spettacolarità, ma non sarebbe meglio che l’Umbrella Division tenesse i decibel un po’ più bassi? Non è mica Mazinga Z!

Capisco che sono una piaga di molte fiere, ma possibile che non si riescano ad allontanare, almeno dall’interno della fiera (non dovrebbero esserci nemmeno fuori!) quei truffatori ignobili, sempre le stesse facce di cacca da anni, che mettono in mano volantini, penne, spille e altre schifezze, cercando di estorcere denaro soprattutto ai più giovani e alle famiglie con bambini, minacciandoti e insultandoti se tiri dritto?

Gli autori e ospiti: ottimi e interessanti, da ampliare Quest’anno si è sentita la mancanza dei bravissimi doppiatori, e dire che ce ne sarebbero anche tanti altri da invitare, a cominciare dal grande torinese Ivo de Palma.

Il fandom è fondamentale, per cui è da auspicare che le associazioni non vengano escluse ma che tornino, da quelle su Star Wars allo Shields a soprattutto il Quartiere giapponese. Il prossimo anno saranno i quarant’anni di Goldrake, vorrete mica fare a meno di noi otaku?

Bene il cosplay, che potrebbe essere esteso non solo alle gare, ma anche con incontri e più stand in tema, e magari qualche workshop.

Interessante l’area medievale, da implementare con stand di realtà commerciali e artigianali, ricordando che a Briançon, appena oltre il confine con la Francia, esiste una delle più importanti feste in tema. Poi si potrebbe estendere il discorso alle rievocazioni storiche tout court, bellissime. Solo, le sfilate con gli sbandieratori, sono splendide ma non insieme alla gara cosplay.

Insomma, niente contro Torino Comics, sono felice che ci sia, l’ho vista nascere, adoro l’edizione natalizia, ma bisogna anche dire cosa non convince, anche perché tutto è migliorabile.

One Comment

  • Sergio "Belg"

    Bravissima! Complimenti! Li hai [gli Organizzatori] stroncati giustamente, come meritano, ma l’hai fatto con così tanto garbo che di più non si può.
    Concordo con te su tutto.
    Riguardo al ritorno delle Associazioni e del Quartier Giapponese, che anche io auspicherei, temo purtroppo che sarà una delusione, perché agli attuali Organizzatori interessa solo fare soldi, tanti soldi, più soldi possibile, ecco perché il Salone è diventato sempre più un Luna Park. Cordiali saluti.

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