Cinema

Bentornati moschettieri

Dopo oltre tre anni che non mettevo piede al cinema, causa restrizioni a cui non volevo sottostare, sono tornata in una sala a vedere I tre moschettieri, ultimo adattamento in ordine di tempo del classico di Alexandre Dumas padre, primo di un dittico il cui secondo capitolo uscirà a fine anno.
L’universo di avventure a sfondo storico creato da Dumas offre spunti per film e serie TV che possono effettivamente contrastare il monopolio a stelle e strisce: questi nuovi moschettieri strizzano l’occhio in maniera per fortuna non deleteria alle manie woke, in fondo Costanza sembra una ragazza francese anche se la sua interprete è maghrebina, il fratello di Luigi XIII era comunque gay (e pare che anche il re non scherzasse da quel punto di vista…) e che Porthos sia bisessuale è solo un’aggiunta che non ha peso sulla trama. Ci sono un paio di aggiunte alla storia, con Athos che viene incastrato con un’accusa di omicidio e con un attentato al re ad opera dei fanatici protestanti, ma il film fila bene, ci sono bei costumi, una bella fotografia, delle atmosfere suggestive, un uso della computer graphic equilibrato, belle location in Bretagna e interpreti simpatici. Certo, il film cerca a tratti di fare il verso ai cinecomics Marvel, a cominciare dalla scena dopo i credits che apre la strada al seguito, ma ci sta e non è fastidioso.
Personalmente, ben venga un nuovo filone di film in costume avventurosi e appassionanti, abbiamo bisogno di prodotti un po’ diversi, e io continuo a sognare ad occhi aperti un live action su Lady Oscar, tra l’altro Eva Green, sublime Milady, sarebbe perfetta per fare Jeanne, e François Civil, un simpaticissimo D’Artagnan, è pronto per Alain. Ma speriamo anche che si dedichino anche ad altre opere di Dumas, meritano tutte. E intanto godiamoci questa bella avventura con seguito a dicembre.

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