Romanzi,  Romanzi storici

200 anni con Ivanhoe

Duecento anni fa usciva Ivanhoe di Walter Scott, quello che è considerato il primo romanzo storico di sempre, un affresco affascinante anche se non molto fedele a come era la realtà del Medio Evo. Castelli, duelli, agguati, tornei, foreste, avventure hanno però sancito delle regole a cui l’immaginario poi dei decenni successivi si è rifatto, per raccontare storie appassionanti. Non solo: questa visione ha anche influenzato il fantasy, che ha come ambientazione ricorrente quella di un Medio Evo ricorrente.
Walter Scott, scozzese, scrisse altre opere sempre di pura immaginazione, e in seguito è stato anche sminuito: ma un romanzo storico non è un trattato, ci sta che sia avvincente, l’importante è non mettere anacronismi che stridano o cavolate woke (problema contemporaneo…). E del resto, tanti si sono messi sulla sua strada, con opere appassionanti, in una serie di storie che è giunta fino ad oggi e non si è ancora esaurita. Noi ci siamo appassionati alla Storia grazie alle opere dell’immaginario, il nostro Medio Evo è quello di Ivanhoe, la Francia del Seicento è quella dei Moschettieri, la Scozia del Settecento la amiamo grazie a Outlander, la Rivoluzione francese la conosciamo grazie a Lady Oscar, e non sono opere di serie B.
Ho Ivanhoe nella mia biblioteca e negli anni ho visto anche un paio di adattamenti, ed è una storia che appassionava allora e appassiona ancora oggi.

 

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