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Il cuore a Londra

Avevo scritto queste righe l’indomani dell’attentato di Londra, poi le avevo salvate come bozza, in questi giorni la situazione è precipitata altrove ma voglio scrivere lo stesso questo. Perché a Londra ho comunque lasciato il cuore.

Il recente attentato a Londra mi molto colpita: Londra è una delle mie città del cuore, è la città dove avrei voluto trasferirmi negli anni Novanta quando Torino era un discreto mortorio, ed è un posto dove andrò sempre volentieri.
Sono dieci anni che manco da Londra, e mi manca sempre, anche se la mia vita è oggi piena di cose interessanti da fare. Diciamo che la Brexit, più ancora che gli attentati, ha messo in dubbio possibili progetti di trasferimento nella capitale inglese, chi c’è già ci rimarrà, ma andarci adesso diventa problematico.
In ogni caso Londra sarà sempre un posto dove tornare, per perdersi e girarsi tra parchi, musei, librerie, palazzi, mercatini e tanto altro, Brexit o non Brexit, rischio di attentati o meno.
Non sono mai riuscita a visitare lo splendido cimitero vittoriano di Highgate e la collina di Hampstead Head, ci sono poi i posti dove tornare, per salutare gli scoiattoli di St. James Park, per girare nelle librerie di Charing Cross Road, curiosare a Portobello Road, perdersi a Forbidden Planet e tanto altro.
Eh, sì, il mio cuore resta a Londra… ma è anche in tanti altri posti.












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