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Editoria fantastica, un bilancio

Lucca Comics and Games 2018 mi porta a fare una riflessione sul mondo dell’editoria dei fumetti e del fantastico, mondo in cui bazzico tra alti e bassi ormai da decenni e di cui voglio continuare ad occuparmi.
Le case editrici italiane di fumetti sono tante e tutte valide, quello che dovrebbe cambiare è il rapporto con le fumetterie, che dovrebbero avere la possibilità di avere il reso come giornalai e librai, oltre a non intasare il mercato con variant di copertine e simili. E anche migliorare la distribuzione.
Poi ci sarebbe da scoraggiare le vendite on line, da Amazon e simili, onestamente le fiere sono belle ma durano pochi giorni, per tutto l’anno ci sono librerie e fumetterie, andiamoci.
Per quello che riguarda la situazione del fantastico, penso che come prima cosa Urania dovrebbe migliorare la sua distribuzione nelle edicole.
Il fantasy è cresciuto in maniera esponenziale, sta tornando anche un po’ di fantascienza e i nomi di chi oggi pubblica fantastico sono tanti e validi, basti pensare a La Corte, a Plesio, a Astro edizioni, a A. Car, a Ailus e alle loro voci, molte presenti a Lucca, come Roberto Fontana, Maria Leandra Mandelli, Alessia Mainardi, Mala Spina, Federico Ghirardi, Paolo Barbieri, Francesca Urbinati. Per cui a me dà un po’ fastidio quando sento dire che in Italia nessuno pubblica e scrive fantasy di qualità e devo dire che mi fa molto piacere vedere che Armenia è più viva che mai, con ospiti prestigiosi e spazio per il Doctor Who e che Fanucci sembra di nuovo interessata al fantastico mollando linee alternative poco belle.
Insomma, è sempre stimolante occuparsi di fumetti e fantastico, comunque sia, e continuerò a lavorarci su, cercando di migliorare sempre e allargare i miei orizzonti.

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