Accumulare libri è come accumulare sogni

Malgrado i buoni propositi e lo spazio che scarseggia (ma c’è sempre qualcosa di superato da lasciarsi indietro), continuo ad accumulare libri, anche se forse non sono ancora affetta dalla sindrome dello tsundoku, l’accumulo compulsivo, forse perché avendola vista in persone vicine a me riesco ancora a riconoscerla.
Chi accumula libri accumula desideri; e chi ha molti desideri è molto giovane, anche a ottant’anni, dice Ugo Ojetti, io preferisco alla parola desideri quella sogni. E Umberto Eco ricordava invece Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro. E evadere in altri mondi e realtà, anche ovviamente non solo con i libri, è un modo per riuscire a tollerare una realtà di vita ogni giorno più orrenda e insopportabile.
Certo, la questione di non leggere i libri e nemmeno sfogliarli non è da poco, io mi sto imponendo di dedicare del tempo ogni mese a riprendere in mano alcuni volumi illustrati, man mano, e a guardarli, oltre che di andare avanti a leggere o rileggere altri libri, ed è anche per questo che non vado più in biblioteca, oltre che è diventata un’esperienza ignobile e vessatoria.
Comunque, le bancarelle di Torino sono una manna, soprattutto quella che ho scoperto in piazza Sabotino con tantissimi libri fantasy. E io oltre che accumulare libri, accumulo anche fumetti e in maniera minore cd e dvd… sono un caso disperato, insomma…

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