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Il buio oltre la siepe, storia senza tempo

Sono poche le storie che piacciono a qualsiasi età, perché restano nel cuore sempre: una di queste è, per quello che mi riguarda, Il buio oltre la siepe, di cui vidi il film da bambina, adorandolo subito, per poi leggere da più grande il libro e infine recentemente la bellissima graphic novel di Fred Fordham che rispetta in pieno il romanzo di Harper Lee.
Una storia che racconta l’America spietata e razzista in uno dei suoi Stati ancora oggi più retrogradi, l’Alabama, ma che parla di cose eterne, dalla condanna del razzismo (e certe frasi sembrano identiche ai deliri che sentiamo pronunciare oggi da certi esponenti politici) al crescere, attraverso il personaggio di Scout, una delle eroine più indimenticabili di sempre.
Spero che l’uscita della graphic novel porti tanta gente a leggere o rileggere il libro e a guardare o riguardare il film: perché una storia così non è mai datata, tutt’altro.
Del resto i classici sono quelle storie che hanno sempre qualcosa da dire e che non invecchiano mai, anzi migliorano con il tempo, capaci di toccare, di entrare nel cuore e non uscirne più.

Original Caption: 3/3/1962-Hollywood, CA: Movie still of actor Gregory Peck wears glasses in next motion picture, “To Kill A Mockingbird,” Universal-International’s film version of Harper Lee’s Pulitzer Prize-winning novel. The star wears glasses in private life and sees no reson to be concerned over doing so in a movie. Here, he’s shown in a scene from the film with little Mary Badham, who plays his daughter.

 

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